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Nel cuore della Val Vibrata nei primi dell'ottocento, mani laboriose e sapienti, realizzavano con particolare sacrificio un antico frantoio oleario. Al momento è possibile soffermarsi in un ambiente che richiama il sapore del tempo antico e giunge ai nostri tempi attraverso il lavoro sapiente di diverse generazioni con al momento la cura speciale del Sig. Di Emidio Antonio proprietario dell'antico frantoio sito a Sant'Omero, piccolo paese dell'entroterra abruzzese. All'interno del frantoio è possibile vedere tutti gli strumenti utilizzati in quel periodo e che verranno esposti di seguito. Vicino all' ingresso del frantoio, sulla sinistra è presente una molazza realizzata con pietra di granito che serviva per la frantumazione delle olive. La frantumazione era resa possibile attraverso la rotazione della pietra mossa tramite la trazione animale (asino con una benda sugli occhi). Frantumate le olive, si raccoglieva la pasta prodotta e veniva posta in una sorta di borse, dette "friscole" (erano delle specie di sacche fatte di corda di canapa) e collocate una sull'altra sotto la pressa dello strettoio. Tramite la pressione data da una vite che girava sopra ad un ceppo di legno o un argano questa veniva azionata con fatica dall'uomo. Sulla destra è possibile osservare la suddetta pressa realizzata a mano con legno di noce per la vite e per l'argano legno di quercia (venivano utilizzati due diversi tipi di legname al fine di evitare che si creasse attrito tra i due pezzi) . Dopo una prima pressione, non sufficiente, si invertiva l'ordine dei "friscoli" che venivano innaffiati con acqua calda scaldata in un caldaro preparato in precedenza, dopo di che si esercitava di nuovo pressione facendo uscire ancora del liquido (acqua di vegetazione e olio di oliva). Il liquido uscito veniva raccolto e lasciato depositare in due recipienti in muratura posti adiacenti alla pressa. In fine la mano abile del frantoiano, che con l'aiuto del "mappo", toglieva l'olio in modo da non prendere anche l'acqua, il mappo era in sostanza un mestolo sottile in lamiera con il manico, l'olio ottenuto veniva messo in un recipiente di ferro (5 litri).
L'olio prodotto veniva posto in una vasca di muratura (inferno) posta nelle vicinanze e aggiungendo ancora dell'acqua calda, si lasciava a riposo per qualche periodo, in modo che l'olio avendo un diverso peso specifico (olio pesa di meno dell'acqua) riaffiorasse in superficie.
Con l'avvento delle nuove tecnologie, il frantoio fu messo a dimora.
All'interno del frantoio è possibile vedere tutti gli strumenti utilizzati in quel periodo.
All'uscita del frantoio, a breve distanza è possibile ammirare un maestoso secolare albero d'oliva sempre di proprietà della famiglia Di Emidio.
Info e Prenotazioni
Graziano Di Emidio
+39 347 66 60 351
info@anticofrantoiosantomero.it
AnnaMaria Caterini
+39 327 08 56 667
Annamaria.caterini@gmail.com
Via Metella Vecchia, 31
64027 Sant'Omero (TE)