Menu principale:
Per aprire il collegamento bisogna avere installato Google Earth (link per scaricarlo)
Pacentro è un comune di 1.250 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Peligna e del Parco Nazionale della Majella.
Comune di montagna popolato fin dalla preistoria, la cui immagine si imprime nella memoria del visitatore con la figura altera delle antiche torri e il cui nome è ancora oggi legato alla squisita fattura delle statuine da presepe, delle mongolfiere di carta colorata e dei prodotti artigianali in ferro battuto e in rame; la sua popolazione vive del commercio, del turismo estivo e delle tradizionali attività rurali. La comunità dei pacentrani, il cui indice di vecchiaia è piuttosto elevato, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, che conserva pressoché inalterata la veste architettonica dei secoli passati. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario e irregolare: i suoi confini abbracciano il lembo orientale della conca sulmonese ma anche la mole aguzza del Monte Amaro e i suoi contrafforti collinari. L'abitato è situato proprio nel punto di trapasso da un ambiente di pianura fortemente antropizzato ad uno tipicamente montano in cui la natura si esprime nella pienezza del suo rigoglio; a sud-
Luogo di insediamenti preistorici, come testimoniano numerosi manufatti in pietra e alcune pitture rupestri del paleolitico inferiore, il territorio comunale ospitò con tutta probabilità il VICUS peligno di Pacino. Il borgo medievale, dai caratteri di insediamento militare e commerciale, è menzionato per la prima volta nel Chronicon vulturnense, in cui è contenuta la conferma, da parte dell'imperatore Franco Ludovico, della chiesa di S. Leopardo IN PACENTRUM all'abbazia di San Vincenzo al Volturno. Soggetto nel 1170 ad un certo Mallerio, il feudo passò a Nicolò di Costanzo nel XIV secolo e fu coinvolto nei conflitti di potere tra i Cantelmo e i Caldora, che aprirono la strada all'affermazione delle famiglie romane degli Orsini, dei Colonna e dei Barberini. Fra i borghi medievali abruzzesi quello pacentrano si distingue per il buono stato di conservazione: svettano nella parte alta del paese le torri a base cilindrica e a pianta quadrata del castello edificato tra Tre e Quattrocento; si offrono inoltre all'ammirazione dei visitatori la parrocchiale di Santa Maria Maggiore -
Tra le tradizioni locali spicca la "Corsa degli Zingari", gara podistica a piedi nudi che si tiene la prima domenica di settembre in onore della Madonna di Loreto. I giovani del paese salgono sulle pendici del Colle Ardinghi, che si trova di fronte al paese, e al suono improvviso della campana della chiesetta dedicata alla Vergine si lanciano scalzi lungo il ripido e aspro sentiero che dal colle porta alla chiesa riportando non poche ferite. Di origini antichissime, risalenti secondo alcuni a riti romani, la leggenda vuole che la Corsa fosse utilizzata anche dal valoroso condottiero Giacomo Caldora per selezionare tra i popolani validi elementi per il suo esercito mercenario. Quel che è certo è che su una base pagana, come per molte ricorrenze religiose, si è poi inserito il culto cristiano per la Madonna di Loreto. Al di là delle leggende la Corsa è documentata con certezza, per ricostruzione orale e documentale negli ultimi 200 anni e trae origine dalle tradizioni silvo-