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Villalago, situata 25 Km. a Sud di Sulmona, nell’ Abruzzo aquilano, è sorta nell’XI secolo per ispirazione cristiana e benedettina, trovando in San Domenico Abate il fondatore del monastero di San Pietro il Lago, nell’alta valle del Sagittario.
Alla sua fondazione il monastero fu dotato dai Signori di quelle terre, i conti di Valva, di beni e privilegi e richiamò coloni da ogni parte, che si stabilirono, alle dipendenze dei monaci, in più ville nella Valle de Lacu, cosi chiamata per i suoi cinque laghi.
Con il tempo, per garantirsi una valida difesa, si arroccarono sul Monte Argoneta, dove già sorgevano alcune torri Longobarde, e il nuovo borgo prese il nome di Villalago. Nel 1479 il monastero fu abbandonato dai Benedettini e i Villalaghesi “non più coloni, fecero corpo d’Università, con possedimenti indipendenti” (Antinori, corografia di Villalago). E al motto di “Universitas contra omnes”, lottarono vittoriosamente contro i Conti Belprato di Anversa e contro altri che miravano ad impossessarsi di tutta la Valle de Lacu. Villalago non volle riconoscere mai nessuno feudatario, ma seguitò a considerarsi grancia di Montecassino e rispettò sempre il diritto dei Benedettini di riscuotere i censi per le terre affittate, anche se gli affittuari finirono gradatamente per non pagarli piu e divennero padroni dei terreni in possesso. Con la soppressione legale dei benefici ecclesiastici, dopo l’unificazione del Regno d’Italia, Villalago iniziò a vivere le vicissitudini del nuovo Stato, consegnando alla storia il suo prezioso contributo di martiri ed eroi.
Il centro storico di Villalago si caratterizza per la bellezza dell’insieme delle masse murarie. Dai punti di vista delle colline circostanti, si nota il suo ergersi armonico e proporzionato, digradante sulla montagna chiamata Argoneta (mt. 930 s.m.l.). L’andamento dei vicoli più antichi è la risultante attuale delle antiche cinte murarie, sulle quali vennero ricavati i tipi abitativi in verticale, caratteristici di queste contrade.
All’interno di queste abitazioni vennero inglobate anche le torri difensive , a pianta circolare, che fanno giusto coronamento alla Torre medievale,cerniera sulla quale ruota tutto il nucleo antico.
Il Santo patrono è: San Domenico Abate, monaco benedettino, nacque nell’anno 951, in un paesino dell’Umbria, Colfornaro di Capodacqua, frazione di Foligno. Seguendo la sua inclinazione ad una vita eremitica, pervenne, verso l’anno 1013, in Abruzzo, nel territorio di Sulmona. Risalendo le gole del Sagittario, attratto dallo scorrere selvaggio di questo fiume, scoprì, una profonda grotta in località Prato Cardoso, nelle vicinanze della futura Villalago e vi fissò la sua dimora. La ripidezza delle montagne, danno ancora al paesaggio una bellezza tutta particolare.
San Domenico chiamò questo luogo “Eremo di San Pietro”. Nel 1017, per volere dei Conti di Valva, fondò a circa un miglio dalla grotta, il monastero di San Pietro in Lago, che ebbe alle sue dipendenze ben 15 grancie. Prima di lasciare il suo Eremo, fece edificare all’entrata della grotta una chiesetta, che venne ampliata nel 1500 , fino a prendere definitivamente la struttura attuale nel 1775. La chiesetta, con un portale in pietra del secolo XII, recuperato dal convento di San Pietro, è dedicata al Santo e nella grotta sono ancora presenti le Sue testimonianze più vive.
Nel 1479 il monastero di San Pietro il Lago fu abbandonato dai monaci e smantellato delle opere più preziose, alcune delle quali, sono custodite a Villalago. Del monastero gi restano pochi ruderi. Intorno a San Domenico, patrono di Villalago, sono sorte diverse leggende e particolari tradizionali, legate soprattutto al suo potere taumaturgico contro i morsi dei serpenti velenosi. Le feste che i Villalaghesi ogni anno dedicano al loro Santo protettore sono tre.
La prima, quella del 22 gennaio, ricorda la Sua morte, avvenuta a Sora nel 1031. La sera della vigilia e del giorno di festa si usa tuttora accendere in ogni rione le “FANOGLIE”, grosse cataste di legna, che ardono sino a notte inoltrata.
La seconda festa, celebrata il lunedi di Pasqua, è per la Traslazione delle Reliquie del Santo, e tutto il popolo si reca in preghiera all’Eremo, dove poi si sofferma per il pic-
Il lago di S. Domenico è un invaso artificiale, creato nel primo dopoguerra dall’Enel per esigenze di approvvigionamento elettrico. Il lago sorge in località Prato Cardoso, magico ambiente, ideale per il relax, per i pic-
Dal lago partono alcuni sentieri, immersi nelle verdi suggestioni tra boschi e lago, che si collegano con l’abitato di Villalago, con le montagne adiacenti come Rosa Pinnola e Valle Preziosa e con il famoso Eremo di San Domenico, da cui ha preso il nome, già anticamente presente con la chiesetta ed il sacro speco, dove il taumaturgo si ritirò in preghiera intorno al 1013. La fauna più interessante è costituita dal Germano Reale, incontro obbligato per chi frequenta questo luogo.